La verità nascosta di Fausto Biefeni: tre persone scompaiono nel nulla

Il 1978 è stato un anno particolare. Un anno di avvenimenti tragici e luttuosi, di atti terroristici, di tensioni e lotte di potere. Ed è stato anche l’anno della scomparsa di Moussa al Sadr, di Mohamad Yaacoub e di Abbas Badreddin.

È questa la storia che si cela dietro il libro inchiesta La verità nascosta di Fausto Biefeni Olevano, un libro che tenta di svelare un mistero oscuro e odioso, che si nasconde a ridosso di un muro fatto d’indifferenza e distacco. Una storia di pace, in fondo, ma che dietro l’unione e l’armonia dell’intesa, copre drammatici risvolti velati di mistero. Ma ripercorriamo brevemente i fatti.

Siamo in Medio Oriente e l’imam Moussa al Sadr, sciita, è il leader spirituale di una frangia di popolo libanese. Il suo sogno è dare a quella piccola striscia di mondo un futuro migliore. Così, lotta contro chi si arricchisce sfruttando la guerra civile che da anni insanguina la sua terra. Decide di rivolgersi alla Libia del colonnello Muammar Gheddafi e chiedergli di interrompere la fornitura di armi alle fazioni in lotta. In quest’impresa, si fa aiutare dallo sceicco Mohamad Yaacoub e dal giornalista Abbas Badreddin. E così che i tre, a Tripoli, scompaiono nel nulla.

Iniziano le ricerche, ma si rivelano vane. Si ricostruiscono le loro mosse, ma è tutto inutile. Si pensa siano giunti a Roma, ma poi se ne perdono le tracce…

Fausto Biefeni Olevano, da bravo giornalista, ricostruisce i fatti, mettendoli in fila, uno dopo l’altro, fino a giungere agli accordi italo-libici stipulati tra Gheddafi e Silvio Berlusconi.

La verità nascosta è un saggio che tira in ballo la politica, le amicizie, le cospirazioni e, persino, i servizi segreti. Un’inchiesta particolareggiata che descrive la figura di un uomo, quella dell’imam Moussa al Sadr, che ha lavorato per la pace e che per la pace è svanito nel nulla.